Giovanni Perere e famiglia in quel di via Porta Tenaglia n.4 a Milano preparavano
i mezzi per poter partecipare a a gare di Regolarità. Era un pilota e preparatore
e partecipando alle varie gare con Gilera, Moto Morini, MV, Moto Guzzi ed
altre e vedendo alla classica Valli Bergamasche le mitiche Zundapp (piccole,
maneggevoli e soprattutto 2 tempi con cavalli superiori ai soliti 4tempi)
pensò bene di trovare il sistema di importarle. E così fu. Era il 1965.
Trovò chi in quel periodo vendeva le Zundapp in Italia.
Era una sorta di interscambio fra la famiglia Man ed un venditore di tappeti
pregiati della bergamasca ma non aveva molto interesse nel commercializzare
il prodotto.
Così entrò in gioco Giovanni Perere. Acquistò le motociclette ed una volta
messe a punto per poter correre le fece partecipare alle prime gare.
Questo era in modello:
Scrambler 100 4 marce con telaio stampato
Una sorta di moto da strada dove venivano montate gomme artigliate, manubrio
alto, scarico laterale alto e per i più.anche sospensioni di diverso diametro
e marca. Fino al 1967, con l'aiuto della casa madre si iniziò ad importare
il primo Zundapp Scrambler 100 4 marce, ma con un telaio più adatto al fuoristrada.
La motocicletta era studiata per la vera regolarità anche se presentava
alcuni problemi e non tutto era perfetto (per i dati tecnici vedi scheda).
Venne venduta fino al 1969-70 (circa 300/400 unità) e da qui si iniziò a
pensare ad una moto più simile a quelle ufficiali con un nuovo telaio e
motore. Nel 1970 le moto di serie cambiano aspetto:
motore a 5 marce, cilindro più grosso e sempre a canna cromata (54x54),
telaio non più con motore montato a sbalzo, ma con culla chiusa. La motocicletta
inizia a piacere sul nostro mercato e si crea interesse anche per il modello
KS anche se meno vendute rispetto alle GS.
Al Salone del Ciclo e Motociclo di Milano del 1971 viene presentato il modello
da alcuni denominato 6 Giorni
Viene rivisto nelle sospensioni e nel gruppo termico. Prima con una forcella
da 030, ora una da 032 sempre di produzione Zundapp, come del resto ben
il 90% delle moto era di produzione Zundapp. Il motore ha un cilindro con
maggiore alettatura e non più parallela al terreno, ma piuttosto inclinata
per fare in modo che il raffreddamento fosse ottimale. Anche la potenza
viene rivista e ds 15 cv arriviamo a 17. Il colore della moto non è più
rosso scuro come le vecchie ufficiali ma diventa dello stesso rosso delle
ufficiali del 1971. Questo modello dura pochissimo, infatti a Marzo del
1972 arriva la GS, la più richiesta dai collezionisti di oggi.
La GS 1972 sembra avere solamente sella, serbatoio e scarico diverso rispetto
alla sorella più vecchia, ma sono l'accensione elettronica, il carburatore
da 27, un nuovo albero motore con occhio e piede di biella diversi, pistone
monofascia a L ed altri piccoli particolari a renderla ancora più competitiva.
Nel 1973 alla motocicletta sostanzialmente non viene cambiato molto.
Solo gli ammortizzatori (da Boghe a Koni regolabili), alcuni aspetti esterni
dello scarico e la grembialina che copre il filtro aria dove non compare
più solo la scritta "GS 125" in rosso, ma "Zundapp GS 125" in bianco. Ma
non finisce qui, perché il buon Perere decide di affiancare alla GS anche
la MC che oltre ad essere il modello da cross diventa il noto MC-GS unificato.
Il motore ha qualche cavallo in più (19 cv) e scompare il cavalletto centrale
sostituito da una stampella laterale. Per chi correva iniziano a comparire
le prime espansioni più silenziatore e i parafanghi vengono sostituiti con
quelli in abs fatti costruire da Perere in due versioni: bianchi e grigi
con il marchio Zundapp ben in vista. A fine 1973 per il Salone del Ciclo
e Motociclo viene presentato il modello 1974 che è solo modificato nel serbatoio
che non è più cromato, ma diventa tutto rosso con fascione nero nella parte
inferiore con una scritta Zundapp abbastanza evidente.
Lo scarico di serie è quello ad espansione più silenziatore e i parafanghi
in abs bianchi o grigi. Modifiche anche al telaio e forcellone posteriore,
impianto elettrico Cev (anche se nel 1973 e primi mesi del 1974 si potevano
trovare fari Aprilia). Nel 1975 la motocicletta rimane invariata fino a
Settembre dove compare il modella che verrà anche presentato in fiera con
altre modifiche: telaio grigio, parafanghi Preston rossi, cerchi in alluminio
e 21 cv.
La moto definitiva del 1975 sarà modificata anche nel forcellone posteriore,
ci saranno i doppi attacchi per le sospensioni (per avere un po' più di
escursione). A quel punto emergeva la richiesta di una moto totalmente rivista,
ma la Zundapp non aveva più grandi interessi per la regolarità anche se
vedeva il mercato italiano come il più forte. Nel resto d'Europa si iniziava
ad avere qualche problema per i regolaristi. Così il modello 1976 rimane
invariato fino ad esaurimento scorte e per pochi amanti del marchio la ditta
Perere praticava modifiche a telaio e sospensioni.
Di pari passo la storia del modello KS e del modello MC aprono una nuova
avventura già dagli inizi degli anni 70. Il KS è sempre stato importato
ma con poco riscontro tra i sedicenni. Le moto erano molto simili al GS
ma nel 1973 cambia il suo aspetto e il serbatoio non è più intercambiabile
con la GS.
Nel 1974 si affina ancora di più: cambia il cruscotto contachilometri e
contagiri, il telaio rosso diventa nero e la moto fino al 1977 rimane quasi
invariata.
Al Salone di Colonia compare il modello KS 125-175 con raffreddamento ad
acqua, freno a disco anteriore, cerchi in lega, cupolino e nuova colorazione
della strumentazione (da sempre VDO) e della carrozzeria: oltre al classico
rosso abbiamo anche un verde (molto tedesco), ma la moto piace molto e così
anche altre case iniziano a scopiazzarla.
Nel 1979 arriva l'ultima versione del KS 125-175: rivisto l'impianto frenante
anteriore, i comandi, la sella, le frecce, il faro anteriore e le sospensioni
anteriori. Scompare il verde ed arriva un grigio metallizzato.
A fine 1984 chiude i battenti uno dei marchi più storici della storia delle
due ruote in Italia ed all'estero.